Le maschere di Schignano

Il carnevale di Schignano è una festa allegorica molto particolare, selvaggia ed ancora sconosciuta al grande pubblico, ambientato nel contesto di un villaggio sulle montagne sopra Como.
Il carnevale si svolge sul contrasto di due maschere principali, i Belli (Beii) ed i Brutti (Brutt), che rappresentano l'eterna sfida di classe tra i ricchi ed i poveri.
Il carnevale ha origini allegoriche molto antiche, se ne parla già nel '700 ed è un motivo di grande orgoglio per la gente locale.
Le maschere di legno, lavorate ed intagliate a mano dalla radice di noce, sono gelosamente custodite da coloro che le utilizzano e le mostrano esclusivamente durante il carnevale.
I Beii hanno un aspetto più aggraziato, aristocratico ed elegante. Indossano raffinati vestiti, molto colorati e ricoperti di pizzi e scialli. I cappelli sono ornati da fiori e animali in carta e tessuto e impreziositi da fiocchi e penne di fagiano, mentre i Brut si riconoscono per dei tratti molto più grotteschi, indossano vesti povere e sporche con stracci, pelli e campanacci da mucca attaccati ai fianchi.




La partecipazione di bambini mascherati alla festa è molto alta e parlandoci, colpisce come loro stessi siano molto orgogliosi delle maschere che portano, costruite appositamente e su misura dagli artigiani locali.




I Beii sono quelli che sono partiti e tornati ricchi e si pavoneggiano in città con collane d'oro, vestiti colorati, piume, campane in ottone (costosissime) e con un'andatura spavalda. I Brut rappresentano coloro che invece partono ma tornano sempre più poveri, perché spendono tutto in donne e alcool e si aggirano ubriachi per il paese con ossa in mano.
Schignano è sempre stato un paese povero, sul confine con la Svizzera proprio all'imbocco del sentiero degli "spalloni" (i contrabbandieri del lago di Como). E da sempre è anche un paese di emigrazione.
Da qui migravano tutti, restavano solo donne e bambini e gli uomini tornavano solo qualche mese all'anno, l'8 dicembre, per poi ripartire la mattina dopo il martedì grasso. Il Carnevale quindi è una festa dell'addio.
