

Classe 1986, nato un pò per caso da una famiglia semplice e senza alcuna velleità verso le arti visive. Dopo le scuole ho passato svariati anni della mia vita a guardarmi dentro, chiedendomi chi fossi, dove volessi andare e cosa volessi fare da grande. Ricordo che ho sempre sentito un richiamo verso qualcosa di sconosciuto, intangibile e di difficile comprensione che mai ero riuscito a distinguere.
Nel 2014, girovagando senza meta per Milano trovai causalmente l'insegna di una mostra fotografica e per qualche motivo, senza pensarci su due volte, entrai.
Erano foto incredibili, bellissime, mozzafiato e ne rimasi davvero esterrefatto e affascinato. In quel momento mi resi conto che qualcosa di profondo scattò dentro di me. Ecco, è così che ha avuto inizio la mia storia fotografica.
Negli anni seguenti, contro qualsiasi sconsiglio e avvertimento, investii tutti i miei risparmi per comprarmi la mia prima reflex, il primo set di obiettivi, facendo i primi corsi... ogni occasione era utile per uscire e fotografare.
La fotografia era entrata dentro di me, come un virus, ed aveva cambiato, sconvolto completamente la mia vita.
Più studiavo i grandi autori del passato e più mi appassionavo, più ero spinto a fare ancora di più e meglio.
A distanza di anni, con tante gioie e fallimenti inevitabili alle spalle, sento di aver trovato una maturità personale e fotografica, così come uno stile che mi contraddistingue.
Cosa cerco in una fotografia? Domanda molto difficile da esprimere a parole. Mi piace andare oltre la superficie nelle cose, oltre al solito lavoretto preconfezionato. Ovunque, che sia in studio o a casa per una maternità, cerco emozione... un emozione spontanea e vera. Quella frazione di secondo in cui la timidezza e l'impaccio lasciano spazio ad un sorriso sincero o ad un azione spontanea vale oro. Ed io sono lì per quello, per fermarla per sempre.
Mi è capitato tante volte di vedere degli occhi lucidi alla consegna delle foto, sfogliandole, e quello è il più grande riconoscimento a cui posso ambire come fotografo.
La chiave di successo in questo mestiere più che la tecnica penso sia l'empatia, la capacità di sentirsi in prima persona al posto di chi si sta fotografando, emozionandosi quasi allo stesso modo. E su questa strada voglio continuare il mio percorso.